dal 2004

Archive for febbraio 2015|Monthly archive page

La comandante dei vigili che si lacca le unghie

In Bologna, crisi? quale crisi? on 20 febbraio 2015 at 2:02 PM

Grazie a una forte nevicata, nel giro di ventiquattro ore, un paio di settimane fa, in molti centri dell’appennino emiliano diverse famiglie sono rimaste senza energia elettrica. E dunque senza riscaldamento, nella gran parte dei casi; senza telefono fisso né cellulare; senza acqua (sorpresa: sì, anche l’acqua in questi casi può venire a mancare per giorni, poiché viene spinta dalle pompe e ha bisogno di elettricità per arrivare nelle nostre case).

Un’esperienza su cui prima o poi scriverò un post dedicato, perché solo quando ti trovi senza acqua, luce e riscaldamento in pieno inverno per tre giorni (o più, come è capitato a molti), realizzi quanto siano importanti acqua, luce e riscaldamento.

Ma qui, seppure solo accennandone, vorrei citare alcuni tra i simpatici episodi verificatisi nel mio piccolo comune, ridente senza dubbio e a volte, grazie ad alcuni miei concittadini, anche abbastanza ridanciano. O forse per meglio dire ridicolo.

Primo episodio. Gli amministratori si danno da fare per affrontare una situazione di vera e propria emergenza. Non è facile per nessuno trovarsi in condizioni come quelle descritte, meno che mai se in casa c’è un anziano, un malato, dei bambini piccoli. Nel migliore dei casi i danni arrivano al tuo pregiatissimo e rimpinzato freezer; oppure al tuo prezioso acquario. Ma può accadere di peggio. Così l’amministrazione si preoccupa subito di individuare le situazioni di pericolo, le emergenze principali, insomma le priorità. E tra l’altro allestisce nella palestra comunale brande di emergenza e generi, come si dice, “di prima necessità”. Fa girare le autobotti con l’acqua, fissa dei presidi per distribuire acqua potabile. Poiché mancano le modalità consuete per comunicare con la cittadinanza e informarla dei rimedi che si stanno predisponendo per affrontare l’emergenza, si ricorre all’antico porta a porta. Ci si muove come si può in auto e , casa per casa, si comunica.

Così facendo, capita però di essere aggrediti da cittadini in piena salute, come il signor E., cinquant’anni, proprietario di una magnifica villa con parco nella frazione più snob del comune. Il quale va incontro all’addetto comunale aggredendole e gridando che “è uno schifo”, che “il Comune fa schifo”, che sono “tutti luridi comunisti”, e che lui “ha lavorato una vita per godersi la sua pensione (sic!)”, e che ha “il diritto di guardarsi la tv quando gli va”. E invece, udite udite, non si vede Sky.

Oppure, può succedere di essere la centralinista dell’Urp, non chiudere occhio da 36 ore e ricevere una telefonata da una cittadina fuori di sé, che grida che non sa come fare, perché è senza acqua, e l’acqua è un diritto fondamentale, e non sa cosa bere. “Signora, le autobotti girano da stamattina, è strano che non sia stata avvertita. Ma dove abita?”. “Sono vicino al Comune, perché?”: “Perché se è vicina al Comune le autobotti non servono. Basta andare alla Coop: è aperta tutto il giorno”.

O, infine, avere la ventura di fare la comandante dei vigili urbani.

“Fate schifo, è uno schifo, non si può vivere in queste condizioni!”

“Ma signore per la verità è così per tutti, dipende dall’Enel, la neve ha abbattuto molti pali della luce, e anche un traliccio della media tensione”.

“Non me ne frega un c.! Cosa state facendo lì voialtri! Anche lei, cosa sta facendo!!”

“Signore, che domande: mi sto laccando le unghie!”.

Applausi.